Il buco, uno spazio vuoto o un ponte per costruire legami?
Facendoci trasportare dalle suggestioni del meraviglioso libro illustrato di Anna Llenas “Il Buco”, abbiamo ragionato sul valore dell’interiorità condivisa.
Creare legami e tessere il filo dell’amicizia è possibile. Concretamente, dopo un’attenta lettura, i bambini della scuola primaria che hanno affrontato questa tematica, hanno creato una “catena” umana, fatta di sentimenti, relazioni e condivisione di tempo, esperienze e attività artistica. Unirsi e “prendersi per mano”, sia fisicamente che in senso figurato, porta i propri frutti: rendere un’amicizia più solida, conoscere un nuovo amico e ciò che ha “dentro”.
l’arte, in tutte le sue forme, è una pratica fondamentale nello sviluppo del bambino, perché coinvolge tutti i sensi, incrementa le competenze cognitive, emozionali, sociali, favorendo principalmente l’espressione di sé e la interazione con l’altro.
Ogni Bambino è diverso e è fondamentale rispettarlo nel suo percorso di crescita e esplorazione; difatti, non tutti i bambini sono interessati all’arte e ai materiali artistici e non tutti i bambini, se pur padroneggiando al meglio i materiali artistici, diventeranno da adulti abili pittori.
Sicuramente, chi più chi meno, tutti i bambini potranno beneficiare degli stimoli importantissimi che le arti creative possono dare, per incrementare l’interazione col mondo esterno, la consapevolezza di sé, e soprattutto stimolare le competenze fino-motorie.
Ecco perché credo sia importante avvicinare i nostri bambini (anche di età inferiore ai 12 mesi) ai materiali artistici, ricordando sempre di apportare alcuni accorgimenti in base alle capacità motorie del bambino.
Dai 12 ai 18 mesi
In questa prima fascia d’età, il bambino impara a manipolare oggetti piccoli con maggiore coordinazione, pian piano passa con tutta la mano (presa palmare) a poter impugnare in modo più sicuro e preciso oggetti come pennelli, pastelli a cera, pennarelli, ecc.. Inizialmente il bambino sperimenta i materiali: tocca con le dita, assaggia il colore (importante che siano colori atossici adatti all’età del bambino), sperimenta la consistenza dell’acqua e stende con le mani il colore. Solo successivamente, con ampi movimenti dell’intero braccio, inizierà a produrre un personale elaborato, manifestando lentamente comprensione dello spazio. Verso i 15 mesi possiamo iniziare a proporre la pittura come attività strutturata, ad esempio realizzando delle aree dove mettere un colore preciso, ma senza forzare, guidandolo, ma lasciando spazio alla fantasia dei bambino.
Dai 18-24 mesi
Crescendo il bambino migliora nel manipolare e afferrare piccoli oggetti, e nella coordinazione oculo-manuale; il bambino può iniziare a dimostrare preferenza nell’uso di una mano, mentre prima tendeva ad usare entrambe le mani, indifferentemente. Riesce a tenere bene in mano un pennello o una pennarello, col pollice e due dita, fa scarabocchi circolari, punti, linee e può riprodurre linee verticali e forme a V. Si può iniziare a proporre l’acquarello e l’utilizzo della colla per un lavoretti di collage con l’aiuto di un adulto.
Dai 24-30 mesi
Migliorando nettamente la presa, il bambino disegna sempre più consapevolmente cerchi, punti e linee, muovendo gli strumenti su e giù, da una parte all’altra, e disegna con movimenti del polso piuttosto che con l’intero braccio. In questa fase, l’esplorazione dei materiali e delle tecniche artistiche come disegno e pittura hanno un doppio ruolo: di conoscenza del mondo ed espressione di sé.
Dai 30-36 mesi
Intorno i tre anni il bambino partecipa attivamente alle attività grafico-espressive e, in generale, a tutte le attività di manipolazione. il bambino ha una buona padronanza degli strumenti grafici e riesce a riprodurre cerchi, V, H, T, croci. Dai tre anni inizia a far capolino sul proprio elaborato la prima rappresentazione di sé: “il bambino girino”, rappresentato con testa e alcune parti del corpo. Spesso Il bambino è portato a riempire tutto il foglio con immagini a cui da un nome, inoltre, è in grado di riconoscere i colori primari e colorare riquadri.
Sentendo queste parole è inevitabile pensare a lui, il grande maestro di tutti gli artisti, atelieristi e designers, Bruno Munari.
Proviamo a pensare in quanti modi sia possibile vedere il Sole, infiniti: nitidamente, come una palla infuocata, coperto da una nuvola, rosato durante l’alba e dai toni arancioni durante il tramonto.
Durante un ciclo di quattro incontri, progettato per i bambini della sezione primavera (2-3 anni), abbiamo affrontato il tema della Natura, sia dal punto di vita tattile che artistico. Tra colori, suoni ed elementi della natura, come non parlare anche di lui, del nostro amico Sole?
Ogni bambino ha potuto interpretare il proprio Sole, esprimendo la propria sensazione rispetto ad esso, in rapporto all’esperienza visiva, tattile e uditiva svolta.
Atelier EmozionARTI
Per approfondimenti: Bruno Munari, “Disegnare il sole”, Corraini Edizioni, 2004